Come proteggere gli occhi delle tartarughe d’acqua
Le tartarughine d’acqua sono tra gli animali maggiormente acquistati e allevati in casa. Questi simpatici rettili necessitano di alcune cure fondamentali, in modo che possano stare in salute e vivere una vita lunga.
Normalmente, gli occhi devono essere puliti, senza muco, pus, croste e segni di infezioni.
Occhi infossati sono un segno importante di malessere: indicano disidratazione o malnutrizione cronica. Le palpebre non devono essere gonfie: se sono tumefatte può essere presente un’infezione o una carenza di vitamina A (quest’ultima tipica delle giovani emididi alimentate solo a gamberetti).
Andiamo, quindi, a capire assieme come prenderci cura degli occhi delle tartarughine d’acqua.
1) Pulizia della vaschetta o della tartarughiera
L’igiene della vaschetta o della tartarughiera è di importanza fondamentale; infatti, una pulizia adeguata, non consente la formazione di batteri e di sporcizia che potrebbero andare a causare patologie gravi alla povera tartaruga, soprattutto a livello oculare. Per mantenere sempre pulita la vaschetta si dovrebbe cambiare spesso l’acqua (anche una volta al giorno) oppure istallare una piccola pompa con filtro che permetterà di mantenere l’acqua pulita per diversi giorni (andrà comunque cambiata almeno 2 volte a settimana).
2) Alimentazione
Anche l’alimentazione svolge un ruolo importante nella prevenzione delle diverse malattie a cui la tartaruga d’acqua è maggiormente predisposta. Se questa risulta scorretta, non consente all’animale di assimilare tutte le vitamine e le altre sostanze nutritive, portandola, così, ad una debilitazione generale progressiva. Un esempio è dato dalla carenza di vitamina A, o ipovitaminosi A. E’ una patologia che si osserva frequentemente nelle giovani tartarughe acquatiche, ma che si può verificare anche in quelle adulte. La causa è da ricercarsi nella dieta irrazionale a cui vengono spesso sottoposti questi rettili, alimentati con cibi privi di vitamina A o del suo precursore, il beta carotene. E’ tipico il caso delle tartarughine alimentate esclusivamente con gamberetti essiccati, alimento del tutto privo di questa vitamina. Le tartarughine neonate possiedono nel fegato una riserva di vitamina A sufficiente per circa sei mesi, o anche meno se alimentate con una dieta iperproteica. Se la dieta è stata carente di vitamina A, dopo questo periodo si manifestano i sintomi. La carenza di vitamina A causa un’alterazione, detta metaplasma, delle superfici che rivestono l’apparato respiratorio, congiuntivale e genitourinario.
Il sintomo che si osserva clinicamente è rappresentato dall’edema delle palpebre, che appaiono gonfie tanto da causare la chiusura degli occhi. Incapace di aprire gli occhi e quindi di vedere, la tartaruga smette anche di alimentarsi, finendo per morire d’inedia nel corso di alcuni mesi.
Il proprietario inesperto crede che la chiusura degli occhi sia causato da una congiuntivite, che viene trattata inutilmente con colliri o pomate oftalmiche. Quando la malattia si manifesta in autunno molti sono indotti a credere che la tartaruga sia andata in letargo, e si rendono conto che è malata molti mesi dopo, quando in primavera non riprende a muoversi e mangiare. Questa patologia, oltre che facilmente prevenuta con una dieta adeguata, può essere facilmente curata se non si attende che sia troppo tardi.
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