Il coniglio nano è scelto da sempre più persone come animale da compagnia e come tutti gli animali non è esente dal rischio di entrare in contatto con diversi parassiti e tipi di malattie.
Oggi parleremo nello specifico della Coccidiosi. Come indicato dal nome stesso, i patogeni che la causano sono i coccidi, protozoi, appartenenti al genere Eimeria. Di questi ne esistono differenti tipologie che variano tra loro anche per il tratto che possono andare ad infestare. La maggior parte infestano il tratto intestinale, ad eccezione di una specie che si localizza a livello epatico (Eimeria stiedae).
Si tratta di una condizione abbastanza comune che si presenta con svariati sintomi specifici come: abbattimento, ritardo nell’accrescimento, inappetenza e, più in generale, disturbi al sistema gastro intestinale e perdita di peso.
Si possono individuare diversi fattori predisponenti come stress, debolezza e gestione scorretta, che aumentano le possibilità del coniglio di contrarre questa patologia.
Modalità di trasmissione del parassita
La trasmissione del patogeno può avvenire per via oro-fecale, tramite alimenti contaminati o per il passaggio dei parassiti dalla mamma al cucciolo.
È importante ricordare inoltre che molti conigli sono dei portatori asintomatici di questo parassita. Nonostante tutto, in seguito a situazioni stressanti o a causa di patologie secondarie, si può avere un indebolimento generale del sistema immunitario che determina lo sviluppo della malattia.
Coccidiosi epatica ed intestinale
I conigli più soggetti a contrarre la coccidiosi intestinale hanno un’età compresa tra le sei settimane ed i due mesi, i conigli più anziani, invece, incorrono maggiormente nel rischio di manifestare quella epatica.
La coccidiosi epatica determina uno stato di epatopatia (sofferenza dell’organo in questione) con conseguente sintomatologia legata al sistema enterico come: ittero, costipazione, mancanza di appetito o gonfiore addominale.
Se, diversamente, è stato colpito il tratto intestinale si potrà verificare un’infiammazione della mucosa che andrà ad ostacolare il corretto assorbimento delle sostanze nutritive attraverso gli appositi trasportatori che si trovano a livello dell’intestino tenue. Tutto questo porta anche ad un non corretto processo digestivo che può essere direttamente collegato ad altri disturbi come la diarrea, con conseguente disidratazione, feci non completamente formate e, ancora una volta, gonfiore addominale.
Prevenzione
Per prevenire l’insorgenza della malattia consigliamo di:
– effettuare dei controlli periodici delle feci che sono fondamentali per identificare la presenza delle oocisti
-effettuare una pulizia giornaliera della lettiera
– utilizzare alimenti di buona qualità (attenzione particolare ad erbe di campo che potrebbero provenire da terreni contaminati o concimati con le deiezioni di conigli infestati)
A cura della dott.ssa Martina Gallucci